La storia dei materiali d’attrito inizia in Inghilterra nel 1897, a opera di Herbert Frood. Frood partì costatando che il metodo basato sulla coppia di ceppi o da una manovella, utilizzato per fermare le carrozze a cavalli, aveva un difetto, strisciava sulla copertura in ferro o in gomma dei cerchioni delle ruote posteriori.
La varietà dei materiali d’attrito con cui i ceppi erano costruiti o foderati, ferro, ghisa, legno di pioppo, cuoio, pelle di cammello, feltro o altro ancora non aveva importanza. Il risultato era il medesimo, tutti funzionavano nel modo sbagliato e di conseguenza, risultavano inefficienti, perché tendevano a consumarsi facilmente e a produrre sistemi di frenata molto diversi tra loro secondo le condizioni del clima o del suolo.
Frood scoprì che con pezzi di cinghie di cotone, recuperate nella fabbrica del suocero, induriti e imbevuti di olio minerale, le capacità frenanti erano nettamente migliorate. Continuarono così le ricerche fino a giungere al brevetto del 1901.
Con l’avvento delle automobili, Frood si rese ben presto conto dei grossi problemi di frenata esistenti e dell’importanza di assicurare ai nuovi mezzi di trasporto un sistema frenante sicuro ed efficace. I primi esperimenti, a base di ceppi in cotone montati sulla propria automobile, fallirono a causa delle sollecitazioni e del calore prolungato.
La soluzione arrivò nel 1912 con l’invenzione di una fibra minerale impregnata, sottoposta alla pressione di uno stampo per ridurne lo spessore, curvandola secondo la necessità di montaggio.
Nel 1920 la Herbert Frood Company fondò il famoso marchio FERODO.